Il futuro digitale del Paese attraverso tre misure emerse chiaramente nel Forum PA 2015.
Giovedì scorso si sono chiusi i battenti sulla ventiseiesima edizione del Forum PA, la grande manifestazione annuale in cui si ritrovano tutti gli “innovatori” della PA e le principali aziende ICT italiane e multinazionali che accompagnano l’amministrazione italiana sulla strada verso il digitale e la modernizzazione.
Questo Forum PA 2015 si è aperto in un momento di grandi cambiamenti per la società italiana, in cui si intravede una ripresa ancora incerta, ma in questo contesto si muovono grandi riforme che guardano lontano e i cambiamenti incalzano e Forum PA, votato per sua stessa ragion d’essere all’ottimismo della volontà, ha voluto dare il suo contributo mettendo al centro della sua ventiseiesima edizione tre provvedimenti importanti.
Dapprima il disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche che chiamiamo ormai “legge Madia” e che sta faticosamente proseguendo il suo percorso parlamentare ed è arrivato in questi giorni alla Camera. Poi il piano di Crescita digitale del Paese che è stato approvato in Consiglio dei Ministri agli inizi di marzo e che, insieme al Piano per la Banda Ultra Larga, costruisce un percorso per riportare l’Italia a posizioni più consone al suo ruolo nelle classifiche mondiali che attengono all’economia della rete.
Questo doppio piano prevede azioni importanti dalle competenze digitali alla sanità, dalla scuola all’amministrazione pubblica, dalle piattaforme abilitanti come la nuova anagrafe della popolazione residente o il servizio pubblico di identità digitale al nuovo accesso dei cittadini ai servizi che prenderà il nome di “Italia login”.
Infine l’ultimo filone, certo non ultimo per importanza, è dato dalla programmazione europea 2014-2020 che è l’ultima occasione per l’Italia di cogliere e sfruttare al meglio le opportunità di finanziamenti pari a circa 100 miliardi in sette anni e che non saranno mai più ripetibili. Queste tre linee d’azione per la ripartenza digitale sono state illustrate direttamente dai protagonisti, responsabili della loro attuazione. Nel convegno inaugurale il Ministro Madia ha dichiarato che la riforma, con i suoi risparmi e con una più razionale allocazione delle risorse, è l’unica strada per trovare i fondi per innovazione, merito e contratti.
E’ emerso chiaramente come tre siano le leve per raggiungere l’obiettivo di un’amministrazione più efficace e più vicina ai cittadini: la revisione della stessa architettura dello Stato eliminando enti inutili; la digitalizzazione dei processi che devono però essere completamente ripensati per non informatizzare l’esistente; la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori pubblici che va costruita sulla trasparenza, secondo i principi dell’open government.
Nel grande evento sulla crescita digitale, che è stato forse il centro del FORUM PA 2015, il nuovo direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, Antonio Samaritani, ha sintetizzato le sue linee d’azione dicendo che è necessario ora passare dal “cosa fare” al “come fare.
Infine nel convegno conclusivo, dedicato alla programmazione europea 2014-2020, Maria Ludovica Agrò, nuova direttrice generale dell’Agenzia per la coesione territoriale, responsabile dell’attuazione della programmazione, e Vincenzo Donato, nuovo capo del Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le politiche di coesione che ha in carico la strategia delle programmazione, ci hanno illustrato questa governance “duale” e ci hanno relazionato sui tempi e sui modi relativi all’utilizzo dei fondi. Hanno annunciato che i piani operativi nazionali saranno approvati entro luglio, il che riduce a 5-6 mesi il ritardo rispetto agli altri Paesi (e non un anno e mezzo, come si temeva).
Una particolare attenzione Forum PA 2015 ha avuto per le partnership: sia alla cosiddetta multilevel governance, ossia al coinvolgimento di tutte le sfere di governo, dai municipi all’Unione europea passando per comuni, enti di area vasta, regioni, stato centrale; sia alla PPP ossia alla partnership-pubblico-privato che deve uscire dalle sale di convegno ed entrare nella quotidiana pratica di un paese che se vuol ripartire deve imparare nuovamente a fare sistema.
Se questi sono stati i contenuti della nostra tre giorni, i veri protagonisti della manifestazione sono state le donne e gli uomini che sono intervenuti sia come relatori (oltre 800) sia come congressisti, con circa 15.000 partecipanti ai tantissimi eventi in programma, che hanno testimoniato una grande, e forse per qualcuno inaspettata, voglia di apprendere, di capire, di partecipare alle scelte.
Un’edizione quindi nel complesso di grande successo, dove si è confermato e rafforzato un trend che ormai ci accompagna da qualche anno: meno vetrina, meno passerelle, meno esposizioni di immagine e più formazione, più momenti di lavoro, più occasioni di essere partecipi ed attivi: l’innovazione della PA si può fare se ci sarà uno sforzo comune di politica, dirigenza, lavoratori pubblici, imprese tecnologiche, cittadinanza attiva, terzo settore; si può fare con idee chiare, sforzo comune, priorità condivise, trasparenza nelle scelte e nei dati, coerenza nelle azioni e costanza nello sforzo, superando, di fronte all’emergenza digitale, l’italico vizio dello stop&go e del ricominciare ogni volta da capo.
Per scoprire che cosa è emerso dalll’ultimo ForumPA vai su: http://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/le-tre-linee-d-azione-per-la-ripartenza-digitale-italiana_1546.htm