La Legge di Bilancio 2018 ha reso obbligatoria per tutte le realtà italiane la fatturazione elettronica. Dunque come emettere fatture elettroniche? E come riceverle? Direttamente dal nostro ultimo webinar tutte le risposte fornite a queste ed altre domande durante la sessione online.
In vista della scadenza di luglio 2018 sarà possibile emettere fatture elettroniche per tutte le operazioni e non soltanto per quelle rilevanti (filiera dei carburanti e dei subappalti PA)?
È possibile attivare il processo di fatturazione elettronica in modo facoltativo già da ora, serve tuttavia l’accordo con il destinatario. Questo significa che, se si desidera attivare un processo di fatturazione elettronica attiva che permetta quindi di emettere fatture elettroniche verso i propri clienti, sarà necessario avere l’autorizzazione da parte di questi ultimi nella quale essi acconsentiranno a ricevere e gestire fatture elettroniche. Senza accordo preventivo il destinatario può rifiutare la fattura e chiedere che venga inviata nel modo tradizionale.
Rispetto all’obbligo di fatturazione elettronica previsto a luglio 2018, il metano autotrazione è assimilabile alla vendita di benzina e gasolio?
Al momento il metano non sembra essere oggetto dell’obbligo del 1° luglio, che riguarda benzina e gasolio. Uscirà comunque il provvedimento che chiarirà meglio quest’aspetto.
Per emettere fatture elettroniche si può anche scegliere di attivare un proprio canale web service o un canale FTP. Ma che cos’è un canale FTP?
È un canale di comunicazione sicuro, un’area condivisa che viene attivata per lo scambio sicuro di documenti e dati.
Coloro che devono emettere fatture elettroniche per molti Clienti, come possono fare per intercettare il canale di ciascun soggetto?
Per emettere fatture elettroniche verso il cliente finale (in attesa di provvedimento specifico) sarà opportuno attivare un codice destinatario o un indirizzo PEC legato direttamente all’Agenzia delle Entrate, consegnare al cliente finale una fattura analogica (cartacea o in PDF), produrre l’XML e inviarlo al Sistema di Interscambio. Il destinatario del file elettronico sarà l’Agenzia delle Entrate, che metterà comunque a disposizione del cliente finale la fattura, probabilmente nel suo cassetto fiscale. Dal punto di vista dell’emissione non cambierà nulla se non che all’interno della fattura ci sarà un unico codice destinatario o un unico indirizzo PEC da utilizzare per tutte le fatture emesse nei confronti di persone fisiche. La persona fisica non è tenuta ad avere una casella PEC e sicuramente non ha un codice destinatario, a meno che non decida di appoggiarsi a qualche commercialista, ad esempio. Quindi per emettere fatture elettroniche nei confronti di persone fisiche nel caso in cui la persona non comunichi un indirizzo PEC dedicato o un codice destinatario, sarà possibile utilizzare le indicazioni messe disposizione dall’Agenzia delle Entrate, canali di cui però non vi è ancora notizia perché siamo in attesa del provvedimento.
Rispetto alla creazione del file XML a partire dalla fattura in formato PDF, come si esplica il servizio di Fatturazione Elettronica di Fattura Facile/Indicom? Cosa sarà opportuno fornire?
Per consentire la creazione del file XML sarà necessario fornire il PDF della fattura e codice destinatario o casella PEC del cliente destinatario. Questi dati possono essere inseriti direttamente sul PDF (soluzione migliore) o comunicati mediante altri canali.
Nel caso di aziende che fatturano alla Pubblica Amministrazione con codice CIG prodotti acquistati da propri fornitori, questi ultimi dovranno emettere fatture elettroniche?
Questi fornitori avranno l’obbligo di emettere fatture elettroniche se già oggi devono inserire il codice CIG nel file PDF. La richiesta parte dal soggetto che ha un rapporto diretto con la Pubblica Amministrazione, perché vige l’obbligo di tracciare le transazioni finanziarie legate a un appalto.
Per esempio, già oggi, quando un’azienda compra da un fornitore delle sedie per arredare le aule di una scuola, si farà inserire dal fornitore il codice CIG in fattura così da poter giustificare quell’acquisto e collegarlo a quell’appalto. In questo esempio quel fornitore che oggi produce il PDF e indica il codice CIG che l’azienda gli ho fornito sulla fattura, domani dovrà produrre una fattura elettronica.
Dove è possibile reperire i codici destinatari dei propri Clienti?
I codici destinatari vanno chiesti direttamente ai clienti. È consigliabile incominciare fin da subito a prendere contatto con i clienti, magari attraverso un mailing massivo, per capire in quale modo intendono ricevere la fattura elettronica (se con il codice destinatario o attraverso una casella PEC).
Prima di emettere fatture elettroniche verso un cliente che utilizza l’indirizzo PEC è necessario farselo confermare dallo stesso?
Sì
Una volta che il destinatario riceve la fattura, quest’ultimo può accettarla o rifiutarla. La fattura rifiutata equivale ad una fattura mai emessa/non dovuta che l’emittente deve stornare ed eventualmente emettere nuovamente?
Innanzitutto, l’eventuale rifiuto di una fattura non significa che quella fattura “non sia emessa/sia non dovuta”: quella fattura è fiscalmente emessa, ha superato i controlli del Sistema di Interscambio ed è stata consegnata, e il debito è contratto.
Quindi, le fatture rifiutate dal destinatario, sia esso PA o privato, dovranno essere stornate (se con NC o rettifica interna dipenderà dalle diverse situazioni) e si dovrà emettere fatture elettroniche nuovamente.
Qualora il pagamento concordato con il cliente parta dalla data della fattura, il pagamento avrà inizio comunque da quella data o dovrà essere utilizzata quella della notifica? Quanto tempo massimo impiegherà la notifica a essere consegnata?
Per le fatture attive la data di emissione coincide con la data della fattura. Le notifiche vengono fornite nel giro di poche ore dal Sistema di Interscambio.
L’autofattura dovrà essere elettronica e veicolata tramite Sistema di Interscambio?
Sì. Soprattutto dopo i primi mesi dall’obbligo, potrà capitarvi di ricevere ancora fatture in formato PDF da soggetti obbligati a emettere fattura elettronica; in questo caso dovrete procedere con l’emissione di un’autofattura, cioè una fattura in formato XML veicolata attraverso il Sistema di Interscambio.
Nello specifico, se vi capiterà di ricevere una fattura in formato PDF da soggetti obbligati a emettere fatture elettroniche dovrete contattare il fornitore e spiegargli che dovrà fornirvela in formato XML. Se, passato del tempo, la fattura non arriva nel formato richiesto, dovrete necessariamente produrre voi l’XML, inserendo il vostro codice destinatario all’interno della fattura. Dovrete quindi mandare la fattura a Indicom che a sua volta la manderà al Sistema di Interscambio e la riceve per vostro conto. Il riferimento è l’art. 6 del DL 471/97: quando viene registrata una fattura da ricevere ma il fornitore non ve la fornisce, entro il 4° mese dovrete produrre un’autofattura e recarvi all’Agenza delle Entrate (va da sé che la trasmissione al Sistema di Interscambio funge già da comunicazione).
Anche le autofatture per prestazioni di servizio extracee devono essere elettroniche?
No, per quanto riguarda gli scambi al di fuori dal territorio italiano, quindi verso un soggetto che ha un identificativo fiscale non italiano, le fatture non devono essere elettroniche.
Per approfondire:
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