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Fattura elettronica PA: si comincia a fare chiarezza

Dopo più di un mese di attività, passato tra dubbi, tentativi, richieste di suggerimenti, errori, rifiuti ingiustificati ed altro ancora, finalmente sul sito fatturapa.gov è stato pubblicato un documento che contiene chiarimenti e suggerimenti per la compilazione della fattura elettronica.

Alcune informazioni possiamo considerarle assodate, specialmente quelle relative alle varie anagrafiche, ma su altre sezioni il documento fornisce nel migliore dei casi conferme a quanto già fatto e in ogni caso consente di correggere la propria impostazione per le future emissioni.
Interessante, ad esempio, la specifica relativa alla sezione 2.1.1.6 dedicata al pagamento dell’imposta di bollo: nelle Specifiche Tecniche Operative ver. 1.0 si chiedeva l’inserimento degli estremi dell’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate per l’assolvimento dell’imposta di bollo in modo virtuale. Queste indicazioni hanno creato non pochi problemi a quelle aziende che non avevano mai fatto richiesta di attivazione di tale procedura e che procedevano al pagamento dell’imposta tramite versamento con modello F23.
Con la pubblicazione e l’entrata in vigore del DMEF del 17.06.14, che all’art. 6 modifica le modalità di assolvimento dell’imposta, si è reso necessario adeguare le istruzioni di compilazione e, di fatto, ratificare quanto molte aziende stavano già facendo.
Ovvero indicare nel campo NumeroBollo gli estremi della comunicazione effettuata a suo tempo all’AdE e, a partire dal 27.06.14, data di entrata in vigore del decreto, il riferimento al DMEF stesso: DMEF 17.06.14.
Anche la sezione 2.2.1.3 CodiceArticolo aveva sollevato qualche dubbio, soprattutto per quelle aziende che non hanno in uso tipologie di codifica standard e riconosciute. Alcune aziende, non potendo valorizzare il campo CodiceTipo, hanno rinunciato ad indicare il codice articolo, o lo hanno inserito direttamente nel campo dedicato alla descrizione del bene. Altri si sono spinti a compilare il campo con la voce “Interno”, ad indicare che il numero articolo successivamente presentato non corrispondeva a nessuna tipologia standard. E a quanto pare hanno avuto ragione, perché il documento di specifiche consente di indicare nel campo CodiceTipo voci del tipo “Codice art. cliente” o “Codice art. fornitore”.
Nessun chiarimento invece per quanto riguarda la valorizzazione del PrezzoUnitario, sezione 2.2.1.9; ci sarà quindi chi continuerà ad indicare il prezzo netto e chi invece il lordo.
Ci sono poi campi la cui valorizzazione non obbligatoria è però consigliata perché utile al recepimento della fattura da parte del destinatario, ma le cui modalità di compilazione è bene che vengano condivise tra le parti, soprattutto per non generare confusione o ulteriori richieste di chiarimenti: si tratta dei vari RiferimentoAmministrazione che, a seconda della sezione di appartenenza, possono contenere valori utili ad identificare in modo certo la fornitura o la prestazione, gli accordi contrattuali o anche il capitolo di spesa a cui collegare la fattura.

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http://www.indicom.biz/fe2pa-si-comincia-a-fare-chiarezza

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