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Fattura elettronica vs PA: diritti e doveri

Fattura elettronica VS PA: quali diritti e doveri? Ci sono i Decreti, le Circolari, le Direttive …e qualche disattenzione.

Ne abbiamo già parlato in una precedente news: ogni tanto la PA rifiuta la fattura elettronica adducendo motivazioni che non trovano riscontro nella normativa e nelle regole determinate dal MEF.

Capita quindi che la Fattura Elettronica, validata dai controlli del Sistema di Interscambio e quindi conforme a quanto previsto dalla normativa vigente, venga rifiutata perché mancano dati non obbligatori, come l’IBAN, o perché non vengono fornite informazioni di servizio senza però che la PA destinataria abbia lei stessa fornito istruzioni ai propri fornitori.

Fa parte del confronto “commerciale”, ci si può impuntare ma il più delle volte si cede perché “il Cliente ha sempre ragione”!

C’è però una situazione che era stata prevista all’uscita del DMEF 55/2013 e che purtroppo ha trovato riscontro nella realtà.
L’art. 6 comma 6 dice che le PA, decorsi 3 mesi dall’entrata in vigore del Decreto, non potranno procedere al pagamento delle fatture ricevute in modalità analogica.
Successivamente, proprio in virtù delle preoccupazioni nate dal contenuto di questo articolo, il MEF ha pubblicato la Circolare 1 del 31.03.2014, dove viene ben specificato che non sarebbero state pagate esclusivamente le fatture analogiche ricevute dopo il 06.09.2014 mentre per tutte le altre la PA ha l’obbligo di completare le procedure di pagamento.

Qualche PA però deve essere stata poco attenta …

Un caso segnalato in rete – i gruppi di discussione di Linkedin sono contenitori interessantissimi – riguarda il mancato pagamento di fatture analogiche prodotte e trasmesse ben prima dell’entrata in vigore della FE.

La PA, inadempiente, ha pensato bene di scrivere al fornitore chiedendo lo storno delle fatture analogiche ancora prive di pagamento (si parla di fatture del 2013!) e l’emissione di nuove equivalenti fatture in formato elettronico!

I timori di molti fornitori, piccole aziende, professionisti che non possono certo rifiutare un lavoro alla PA per la paura di non essere pagati, ma anche aziende e imprese, che magari vantano crediti rilevanti e che, visto il periodo, non viaggiano in acque tranquille, si sono concretizzati.

Riteniamo che sia necessario un intervento risolutivo da parte di chi ne ha la competenza, prima che queste situazioni mettano in cattiva luce un processo evolutivo appena nato.

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http://www.indicom.biz/ottobre-2014fevspa-diritti-e-doveri/

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