I dati sulla PA provengono dalla Corte dei Conti e sono relativi al biennio 2012-2014. Le aziende che spendono di più? Quelle sanitarie.
Se andiamo a leggere i dati nelle tabelle dei flussi di cassa della Corte dei Conti emerge che la spesa per i beni e servizi è salita da 128 a 135 miliardi ( 3 miliardi per gli enti locali e 7 miliardi per le aziende sanitarie), i trasferimenti agli enti di previdenza da 309 a 318 miliardi e quelli alle Regioni da 131 a 139 miliardi. In generale le spese per matite, penne e carta nella PA sono aumentate del 12% tra il 2012 e il 2014 e la spesa complessiva è salita da 821,5 miliardi nel 2012 a 838,1 del 2014, con un aumento in assoluto di 16,6 miliardi di euro. Se guardiamo poi all’acquisto di beni e servizi nello specifico le aziende più spendaccione sono quelle sanitarie.
Di fronte a questi sprechi il governo accelera o almeno prova ad accelerare la riforma sulla PA, dando il via libera definitivo al ddl di riorganizzazione delle PA: il provvedimento è passato con 145 voti a favore e 967 contrari.Ecco quindi che la riforma PA diventa finalmente legge e, dopo firma del Capo dello Stato e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si da il via alla fase di attuazione.
Trattandosi di una legge delega, la messa a punto dei decreti legislativi diventa un capitolo fondamentale: tra tutti questi la digitalizzazione. L’articolo 1, infatti, delega il Governo a garantire il diritto di accesso dei cittadini e delle imprese ai dati e servizi di loro interesse in modalità digitale. Questo provvedimento norma la “carta della cittadinanza digitale” e vede il governo responsabile di definire e garantire un minimo livello di qualità dei servizi online.
A coordinare la svolta digitale della PA vi sarà un figura dedicata, il Manager della transazione digitale, che dovrà essere nominato all’interno di ogni Ente. Inoltre si intravedono piccole ma significative innovazioni che semplificheranno la vita dei cittadini e l’utilizzo dei servizi: dalle micro bollette pagabili con il credito telefonico al wifi obbligatorio negli uffici pubblici: dalle scuole alle biblioteche, fino agli sportelli aperti al pubblico. Reti Wifi che diventeranno hotspot al servizio dei cittadini dopo la chiusura degli uffici.
Guardando al biennio appena trascorso gli sprechi sono stati evidenti, in aumento ed in contrasto con la voglia di semplificazione e la necessità di evoluzione digitale della PA. Guardando avanti, però, si intravedono importanti soluzioni e scenari che potrebbero finalmente ridurre i costi, le inefficienze e migliorare notevolmente la qualità dei servizi della PA italiana e la sua organizzazione interna.
Tutti i numeri in dettaglio delle spese PA nell’ultimo biennio al link http://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/35917_altro-che-digitale-la-pa-italiana-spende-il-12-in-piu-per-la-carta.htm